PRESCRIZIONI DELLE NORME INTERNAZIONALI IN

MERITO ALLA TECNOLOGIA PER LA PRODUZIONE

DI ACQUA CALDA SANITARIA

Molte norme europee prescrivono di ridurre la quantit

à di acqua calda sanitaria

accumulata e di riscaldarla soltanto in funzione del fabbisogno. Ogni Paese ha

regolamenti differenti in merito alla qualità dell'acqua potabile:

DIN 1988-200 (9.7.2.7)

«Per motivi di igiene, si raccomanda

di non accumulare grandi quantità di

acqua potabile e di approvvigionare

un calore alternativo non in livelli di

preriscaldamento, bensì in un serbatoio

di accumulo per l'acqua di riscaldamento,

anche in funzione di una maggiore

efficacia.»

DVGW W551 (5.2.1)

I riscaldatori istantanei d'acqua

a flusso decentralizzati possono

essere utilizzati senza ricorrere ad

ulteriori misure, se il volume nella

tubatura a valle del riscaldatore a

flusso non supera i 3 litri.

SIA 385/1 (3.2.6)

«Nel progetto si deve prevedere di

accumulare una quantità minima di

acqua calda. Si applicano le regole

della SIA 385/2.»

ÖNORM B 5019:2011

(5.7.3 e 5.8.3)

«Gli impianti di riscaldamento

dell'acqua potabile devono

essere progettati nelle minori

dimensioni possibili in funzione

del fabbisogno di acqua potabile

riscaldata, in conformità con le

regole della tecnica secondo la

norma ÖNORM H 5151-1.

5.7.3 e 5.8.3: Per gli interventi di

costruzione si devono utilizzare

preferibilmente riscaldatori

istantanei d'acqua a flusso.»

Taconova | 3

L'energia dovrebbe

essere accumulata

nell'acqua di processo

e NON nell'acqua

calda potabile!

Riduzione del

rischio igienico e dei controlli

dell'igiene mediante riduzione

al minimo del riscaldamento

decentralizzato dell'acqua

sanitaria.