Con il progetto “atelier”, Bellosta Rubinetterie aderisce alla recente tendenza dei vip apartments: luoghi di grande fascino, estremamente ricercati
nella progettazione e nella cura del dettaglio, nei quali le firme di prestigio incontrano, in un ambiente intimo e riservato, i propri ospiti. La forza
di questi luoghi risiede nella combinazione di esposizione del prodotto e accoglienza, pertanto i vip apartments si prestano a diventare sia sede di
riunioni operative sia location per eventi dedicati alla propria clientela. Nella scelta delle sedi, Bellosta Rubinetterie ricerca spazi strategicamente
collocati nel cuore delle principali città, luoghi di grande impatto architettonico ed emotivo, dalle dimensioni intime e raccolte, a sottolineare la
propria impronta artigianale e familiare, una realtà fatta di amore per l'eccellenza e il dettaglio, rigorosamente made in Italy.
With the “atelier” project, Bellosta Rubinetterie adheres to the recent trend of vip apartments: places of great charm, high sought for design and
detailing, where prestigious signatures meet in an intimate and private location for their guests. The strength of these places is in the combination of
product exposed and hospitality, so vip apartments are becoming the domicile for operational meetings and location for events dedicated to their
customers. In the choice of the Bellosta Rubinetterie headquarters, search spaces strategically located in the heart of the main cities, places of great
architectural and emotional impact, from intimate and collected dimensions, to emphasize their artisan and family imprint, a reality made by love for
excellence and detail, strictly made in Italy.
A Milano il progetto Atelier in via Montenapoleone 22 è stato curato
dall'architetto Silvia Teruggi. All'interno dell'ex convitto monastico della
chiesa di San Francesco di Paola, dall'unione di due celle adiacenti, prende
vita uno spazio caratterizzato da un sobrio equilibrio di pieni e vuoti in
dinamico divenire.
Nella gestione dei contenitori a scomparsa totale il prodotto in esposizione
è contemporaneamente visibile e celato, garantendo la massima flessibilità
di uno spazio contenuto, raccolto ed intimo, così come si confaceva un
tempo all'originaria funzione dei locali oggetto di intervento.
In Milan, the Atelier project at 22 Montenapoleone Street was attended
to architect Silvia Teruggi. Inside the former cloister school of the church
of San Francesco di Paola, by the union of two adjacent cells, a space
emerges, characterized by a sober balance of full and empty in the dynamic
becoming.
In the management of the total concealed containers, the exposed product
is both visible and concealed at the same time, ensuring the maximum
flexibility of a contained, collected and intimate space, as well as the original
function of the premises subjected before intervention.
Via Montenapoleone 22
L’atelier di Roma in via Gregoriana 23 è stato curato dallo studio
BC ARCHITETTIASSOCIATI, che ha interpretato il calore e il fascino romani,
stemperati dal rigore milanese. Un luogo inedito, una domus vagamente aulica
posta su una terrazza, una sorpresa dietro le mura a Trinità dei Monti, come solo
Roma sa svelare. Fascino e mistero. Con discrezione e rispetto, il mood progettuale
ha preso in prestito emozioni che la città dona con tanta generosità. Si celano
e si svelano gli spazi, si esalta e si sfuma la luce. Dalla stretta connessione con
l’esterno della sala principale, all’intimità della galleria espositiva, fino ai locali
nascosti e misteriosi celati dietro porte invisibili, seguendo il filo logico del giogo
dell’introspezione.
The atelier of Rome, at 23 Gregoriana Street, was attended to the
BC ARCHITETTIASSOCIATI studio, which interpreted the warmth and romance of
Rome, stemmed by the rigor of Milan. An unusual place, a vaguely aulic lodge set
on a terrace, a surprise behind the walls at Trinity Monti, as only Rome can give.
Charm and mystery. With discretion and respect, the design mood has borrowed
emotions that the city gives with generosity. They hide and reveal the spaces, exalt
and light go out. From the close connection to the outside of the main hall, to
the intimacy of the exhibition gallery, to the hidden and mysterious places hidden
behind invisible doors, following the logic thread of the yoke of introspection.
Piazza di Spagna