Inside RDZ · Marzo 2016 · n° 5

Aumentano le richieste di progetti di strutture tipo

“nZEB” per nuove costruzioni e ristrutturazioni

e progettisti, costruttori, installatori e utenti finali

cominciano a cogliere i vantaggi in questo mercato

di qualità che mira a proporre edifici sostenibili

dalle elevate condizioni di comfort con bassissimi

costi per i consumi energetici.

In questo contesto, la fase di progettazione (nuovo

edificio o riqualificazione di esistente) dovrà

attraversare diversi stadi:

Verifica progettuale e determinazione del

fabbisogno di energia primaria richiesta

Classificazione energetica considerando

l’energia primaria da fonti non rinnovabili

L’intento

del

legislatore

quindi

lascia

libertà di scelta al progettista chiedendo

di garantire requisiti minimi di efficienza,

indipendentemente dalla tecnologia applicata

ed è volto a valorizzare l’utilizzo di tecnologie

più efficienti in termini energetici.

E il risultato sarà condensato nel nuovo attestato

di Prestazione Energetica (APE)

Il panorama nel quale si opererà in futuro sarà

quindi figlio di questo quadro legislativo.

Il sistema edificio/impianto deve generare edifici

“vivibili” garantendo un microclima che favorisca

la vita e l’attività umana al loro interno.

A tale scopo gli aspetti da considerare sono

molteplici, ciascuno con il proprio impatto

energetico:

Comfort termico

Comfort igrometrico

Comfort acustico

Comfort luminoso

Con particolare riferimento al comfort termico e

igrometrico dobbiamo tener presente le seguenti

necessità:

Gestire le temperature

Gestire i livelli di umidità

Gestire la qualità dell’aria (indice IAQ)

Per raggiungere gli obbiettivi i sistemi

impiantistici dovranno mirare a:

Efficienza nella produzione del calore

Efficienza nella distribuzione

Efficienza nella regolazione

Efficienza nell’emissione

E in questo scenario la soluzione più indicata è

l’impianto di climatizzazione radiante.

Gli impianti di climatizzazione radiante

Gli impianti di climatizzazione possono essere del

tipo a pavimento, a parete e a soffitto a seconda

del tipo di superficie utilizzata per l’installazione

del sistema.

I sistemi radianti

Perché la climatizzazione radiante? Perché

presenta molteplici aspetti interessanti, a partire

dal migliore comfort garantito e dalla migliore

distribuzione delle temperature. Il riscaldamento

radiante è sinonimo di comfort: l’uniforme

ripartizione delle temperature all’interno degli

ambienti di vita e di lavoro genera una piacevole

sensazione di benessere fisico, garantendo un

notevole risparmio energetico, massima libertà di

arredamento, ambienti sani e puliti.

Nel caso del riscaldamento per irraggiamento

l’emanazione del calore avviene in modo

uniforme attraverso tutta la sua superficie, con

una distribuzione delle temperature ideale per

le esigenze di comfort del corpo umano. Questa

particolare caratteristica, oltre a garantire una

sensazione di benessere, permette di mantenere

l’impianto ad una temperatura di gestione molto

bassa, riducendo sensibilmente i consumi rispetto

agli impianti tradizionali. Inoltre si tratta di un

sistema “invisibile”, che consente grande libertà

nell’arredamento degli ambienti.

Riscaldare non basta

Le costruzioni particolarmente coibentate per

ridurre le dispersioni termiche comportano nuove

problematiche che devono essere adeguatamente

affrontate. È importante riflettere infatti sul fatto

che il nostro Paese gode di un clima mediterraneo

e quindi l’energia necessaria alla climatizzazione

estiva assume un peso predominante.

Per l’estate le nuove costruzioni presentano:

Valori di carico di picco (potenza termica

estiva) diminuiti

Necessità di attivare il raffrescamento in

anticipo e di disattivarlo in ritardo

Necessità di provvedere alla ventilazione

meccanica

Necessità di raffrescare anche edifici che in

passato non ne avevano bisogno

Questo è dovuto principalmente al fatto che il

carico termico interno (endogeno) comporta una

diminuzione delle richieste invernali ma purtroppo

anche un incremento delle esigenze estive.

Ecco quindi venire alla luce un’altra importante

peculiarità degli impianti radianti: invertendo il

flusso di calore, ovvero alimentandoli in estate

con acqua moderatamente fresca, essi sono in

grado di asportare calore dagli ambienti. In

questo contesto il sistema radiante, oltre ad essere

considerato il miglior impianto di riscaldamento

per l’inverno, è un’ottima soluzione anche per

il raffrescamento estivo. Con un unico sistema,

invisibile e a basso consumo, è possibile

climatizzare gli ambienti in tutte le stagioni, senza

dover procedere all’installazione di altri impianti.

I locali climatizzati con questa soluzione sono

estremamente confortevoli, spaziosi, silenziosi,

privi di correnti d’aria e movimenti di polvere,

ideali per il benessere di tutta la famiglia.

Il trattamento dell’aria

La potenza termica degli impianti radianti in

regime di raffrescamento estivo è strettamente

legata alle temperature superficiali applicabili.

La temperatura minima che può essere raggiunta

dalle superfici può essere illustrata come segue,

coerentemente con la Norma ISO-EN 7730:

Maggiore di 19÷20 °C per gli impianti a

pavimento radiante (per ragioni di comfort

fisiologico)

Maggiore della temperatura di rugiada

per gli impianti a parete e a soffitto, le

cui superfici non sono a contatto con il

corpo umano (per evitare fenomeni di

condensazione)

Controllo dell’umidità

Per ottenere ambienti confortevoli in estate è

necessario considerare che il benessere dipende

anche dal livello di umidità dell’aria: diventa

assolutamente necessario quindi deumidificare

l’aria ambiente. Con un opportuno sistema di

deumidificazione si mantengono le temperature di

rugiada a livelli contenuti consentendo il massimo

rendimento dell’impianto in raffrescamento senza

rischi di condensa.

La ventilazione negli edifici

Nel quadro delineato dal D.M. 26 Giugno 2015,

la ricerca della maggiore coibentazione tende a

rendere gli edifici “ermetici”, per cui il rinnovo

dell’aria ambiente non potrà più avvenire

per “aerazione” attraverso spifferi e aperture

ma dovrà essere effettuato meccanicamente

attraverso sistemi di Ventilazione Meccanica

Controllata (VMC). Perché diventa necessaria la

ventilazione? Con l’edificio a “tenuta stagna” la

qualità dell’aria negli spazi confinati si abbassa

notevolmente, venendo a mancare un adeguato

apporto di aria nuova dall’esterno. La ventilazione

è quindi necessaria sia per ragioni di salubrità sia

per preservare gli edifici dall’attacco di muffe o

condense e dai danni dell’umidità.

C’è un altro fattore fondamentale da tenere però

in considerazione. L’aumentata coibentazione

delle costruzioni riduce in modo considerevole

le dispersioni termiche causate dall’involucro

4. La Certificazione Energetica

degli Edifici

-3 -